Ed ecco il 2 capitolo della mia storia
2.IL SEGRETO/ PRESENTAZIONI
Il giorno dopo Mitsuki si recò a scuola a piedi, ma prima che partisse per avviarsi, il suo mister le fece una raccomandazione:
Mister <ti chiedo solo una cosa: non rivelare a nessuno del tuo sport>
Mitsuki <ma perché? In fondo non c’è niente di male nel dire che faccio ginnastica artistica!>
Mister <osi per caso contraddirmi?>
Mitsuki <no, eseguirò il suo ordine>
Poi si recò a scuola. All’entrata incontrò Miki
Mitsuki <ciao Miki!>
Miki <ciao Mitsuki! Oggi mi sembri felice: che cos’è successo di tanto bello?>
Mitsuki <lunedì mi trasferirò alla casa dello studente!>
Miki <wow! Ne sono davvero contenta! Potrai anche venire ad assistere agli allenamenti della squadra femminile?>
Mitsuki <ehm… ecco… io non posso. Non per cattiveria o perché non mi piaccia il calcio, ma perché ho un impegno davvero importante. Infatti mio padre mi verrà a prendere tutti i giorni alle 15.00 e poi tornerò al dormitorio alle 19.00>
Miki <e la domenica?>
Mitsuki <resterò via per tutto il giorno… credimi, vorrei tanto vedervi allenare, ma so che anche chiedere un permesso per una giornata è inutile>
Miki <a… capisco>
All’entrata Mitsuki notò che c’era il ragazzo con cui si era scontrata il giorno precedente e chiese a Miki delle spiegazioni
Mitsuki <miki, sai per caso chi è quel ragazzo lì?> chiese indicandoglielo
Miki <certo. Si chiama Jefferson Sakai ed è il portiere della squadra maschile di calcio, mentre gli altri due sono Roy Kanu e Rodrigo. Roy è un attacante mentre Rodrigo un centrocampista. Sono chiamati dalla squadra il trio dei presuntuosi perché vogliono sempre mettersi in mostra, ma c’è da dire che sono molto bravi>
Sakai vede Mitsuki e si avvicina a lei
Sakai <ciao>
Mitsuki <ciao, scusa ancora per ieri, ma andavo di corsa è non ho visto dove andavo>
Sakai <non ti preoccupare per ieri. Tu come ti chiami?>
Mitsuki <io mi chiamo Mitsuki>
Sakai <e io Jefferson Sakai. Mentre loro due sono Rodrigo e Roy>
Rodrigo <piacere di conoscerti>
Mitsuki <il piacere è mio>
Miki <sarà meglio andare altrimenti faremo tardi alla lezione>
Mitsuki <si hai ragione. Allora a dopo?>
Sakai e Rodrigo <a dopo!>
Poi Miki e Mitsuki si avviarono nella loro classe, ripercorrendo la stessa strada del giorno precedente. A Mitsuki la strada parve molto più corta del giorno precedente, forse perché si era abituata oppure perchè aveva la testa fra le nuvole? Ebbene aveva proprio la testa fra le nuvole e mentre Miki le parlava, Mitsuki sembrava non sentire.
Miki<terra chiama Mitsuki, Terra chiama Mitsuki, rispondere perfavore>
Mitsuki <si dimmi>
Miki <e’ da un sacco si empo che ti sto chiamando, ma allora mivuoi rispondere o no?> L’espressione di Miki era piuttosto irritata, ma alcontempo divertita dalla strana espressione dell’amica
Mitsuki <dimmi che c’è?>
Miki <e’ da quando siamo entrate che tu stai così, ma si può sapere cos’è successo? Sembri come imbambolata!>
Mitsuki <niente stavo pensando>
Miki <e a cosa? Forse a un bel ragazzo? Fammi indovinare forse uno di quei tre?>
Mitsuki <no! Ma cosa ti salta in mente?> disse ricontinuando a pensare al calcio.
Ed ecco il suono della campanella. Tutti i ragazzi si affrettarono per andare nelle loro classi, Miki e Mitsuki non ne erano escluse, e dopo l’appello iniziò la lezione che, per uno sciopero indetto quella stessa mattina, finì un’ora prima, ovvero all’una. Proprio la cosa che ci voleva per concedere un po’ di libertà a Mitsuki.
Miki <che bello! Ci voleva proprio! Ora che ci penso devo allenarmi con la squadra femminile! Che ne dici di venire ad assistere all’allenamento?>
Mitsuki <si d’accordo! Ma non posso stare più di un’ora>
Miki <va benissimo!>
Poi si avviarono entrambe al campo femminile. All’uscita della scuola Miki e Mitsuki incontrarono dinuovo quei tre.
Sakai <ciao dove state andando?>
Miki <al campo di calcio femminile per allenarci>
Roy <si, per allenarvi a perdere!>
Miki
<senti chi parla, proprio quello che prende più pali di tutti nella squadra>
Roy <io sarei quello che prende più pali in tutta la squadra? Parla quella che non sa calciare in porta!>
Miki <come ti permetti! Andiamo Mitsuki!> poi rivolta a Sakai e Rodrigo <ci vediamo>
Al campo di calcio femminile c’erano già tutte le compagne di squadra di Miki che aspettavano impazientemente il loro capitano. Poco dopo vedero il loro capitano arrivare.
Miki <scusate per l’attesa, purtroppo ho avuto un contrattempo>
Amica di Miki (*ndr scusate ma non so come si chiamano ndr*) <va bene ma chi è quella ragazza con te?
Miki <si chiama Mitsuki ed è nuova>
Mitsuki <piacere di conoscervi>
Dopo le presentazioni le ragazze si andarono a cambiare, mentre Mitsuki rimase ad ammirare il campo. Per lei era bellissimo dato che non ne aveva mai visto uno dal vivo. E poi rappresentava un sogno che forse non si sarebbe mai potuto avverare. Già, giocare a calcio, solo una follia pensarlo per lei, il cui tempo era occupato solo dalla ginnastica. Nell’attesa guardava il fiume accanto al campo. Poco dopo vide le ragzze che uscivano e iniziavano ad allenarsi calciando il pallone. A Mitsuki piaceva quello sport e vederlo dal vivo, anche se solo un allenamento, era davvero un sogno. Ma l’ora passò in fretta e purtroppo alle due dovette andarsene. Mentre percorreva la strada che l’avrebbe portata a casa sua (se così si può dire). Poi col suo mister dovette andare in palestra ed esrcitarsi molto per le preolimpiadi. In fondo quello era il suo sogno… o forse no? Si era allenata sin da quando aveva sei anni in questo sport, aveva messo tutte le sue energie rinunciando alla sua libertà e ora il suo sogno si stava per realizzare, perché esitare allora? Perchè pensava spesso al calcio? L’indomani era domenica, poi dopo quel giorno si sarebbe trasferita nella casa dello studente così sarebbe stata a contatto con le ragazze della sua stessa età. Forse ora poteva essere più libera.
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Bene siate spietati!! Questo capitolo non mi è uscito tnt bene, lo so. Spero che il 3 esca meglio.