| Salve popoli del forum =D
Visto che nessuno ha aggiunto qualcosa nel forum da quando è iniziata la scuola,
ho deciso di farlo io U.U
Spero vivamente che qualcuno possa leggerlo visto che me lo avevate kiesto in tanti di postare un altro cappy =)
Buona letturaaa!
P.s. prima che mi dimentichi!
Volevo dirvi che mi mancate tantissimooooo T____T
E che vi voglio infinitamente bene
-= 2 - Cuore risvegliato =-
Jyoyo, nel dipartimento di Yamanashi, a circa 130 km a sud-ovest di Tōkyō, è una cittadina inventata dal Takahashi che sorge alle pendici del monte Fuji ed è circondata da colline da cui si può ammirare spesso uno splendido tramonto. Il liceo privato Jyoyo Akanegaoka esiste da più di cinque anni e, per farsi conoscere in tutto il Giappone, sovvenziona dei club sportivi tra i quali quello di calcio ha dato risultati eccellenti l'anno precedente (a quello dell'inizio della storia, ovviamente). Il preside, con la sua faccetta rubiconda, seduto sulla sua poltrona con il ventaglietto aperto, dice:
-Noi facciamo di tutto per farci notare!-
Nell'aula 1-B, un Mori al massimo dell'entusiasmo, è appoggiato con le mani al banco di Kanō e, con un sorriso smagliante, esclama:
-Allora sei il fratello minore di Kanō Seisuke! Entra nella nostra squadra!- e mentre i compagni di classe di Kyōsuke cadono dalle nuvole perchè nessuno sapeva nulla, Mori continua -Ti ho visto tirare un bolide come non ho mai visto fare a nessuno!-
-Ma chi diavolo sei?- domanda Kanō che, poveretto, non ci si raccapezza più.
-Scusa, non mi sono ancora presentato. Mi chiamo Mori Kazuto, della classe 1-A e sono il manager della squadra di calcio maschile!- (perchè in Italia lo chiamano organizzatore? Eppure esiste la parola manager...)
-Bene!- replica Kyōsuke convintissimo di quello che sta per dire -Allora sappi che non mi vedrai mai nella tua squadra. Io ho deciso di non giocare più!-
-Perchè?-
-Perchè il calcio non mi interessa!-
-Meglio di così non poteva capitarmi!- esclama Miki felice e contenta comparendo all'improvviso -Allora puoi diventare l'allenatore della nostra squadra femminile! Anche se non vuoi più giocare, puoi sempre dare lezioni a delle esordienti!- diversamente dal cartone animato, la divisa che indossa Miki è diversa e la sua gonnellina è a quadretti di ignoti colori.
-E perchè dovrei farlo?- si chiede giustamente Kanō. Del resto ha appena detto che il calcio non gli interessa e la proposta che lei gli fa concerne sempre questo sport.
-Perchè se non lo fai consegnerò il tuo libretto scolastico alla polizia.- replica Miki facendolo spuntare fuori e mostrandoglielo -Distruggendo il semaforo hai creato un ingorgo, degli incidenti e ci sono stati anche dei feriti... e poi il cantante vuole che qualcuno gli rimborsi la chitarra.-
Fortuna che i suoi compagni di classe sembrano sordi (o si sono tutti dileguati?). La prima cosa che Kyōsuke pensa, davanti a quella prospettiva, è un titolo di giornale grande come un terzo di pagina di manga in cui, accanto alla foto del suo famoso fratello, a grossi caratteri c'è scritto: "L'arresto del fratello minore di Kanō Seisuke - Danni considerevoli e violenza..."
Miki ridacchia congratulandosi con se stessa per il ricatto escogitato, gli dà un ultimatum che scade alla fine delle lezioni e lascia l'aula. Allora Kyōsuke, sconvolto, acchiappa Mori per il bavero della divisa, lo solleva malamente da terra ed esclama:
-Ma chi è quella malata di mente?-
-Tsujiwaki Miki della classe 1-A (la stessa di Mori), capitano della squadra femminile di calcio.-
Quello che Kanō dice nella vignetta successiva è censurato da un groviglio di linee. In ogni caso, voltata pagina, troviamo Kyōsuke nel terribile campo da calcio femminile, in tuta sportiva e circondato da ragazze che gli chiedono autografi e di tutto di più basta che riguardi il famoso fratello.
-Non sopporto le ragazze! Non avvicinatevi!- esplode alla fine lui e quelle, impaurite, si allontanano alla svelta, tutte tranne una.
-E così tuo fratello è davvero famoso!- dice Miki sorpresa.
-Ma come! Giochi a calcio e non lo sai?-
-Veramente...- si difende lei -Io gioco a calcio perchè adoro un manga e conosco Tsubasa, Misaki e Hyuga!-
"Questa qui è strana forte!" pensa Kyōsuke.
-E adesso...- lo esorta la ragazza -Insegnaci tutto quello che ti ha insegnato tuo fratello!-
-Sì, presto!- esclamano le altre, entusiaste.
Ma invece di sbrigarsi Kanō riflette sui suoi ricordi.
I due fratelli, bambini, sono in una piccola radura (sarà quella del tempio?) con alberi che spuntano qua e là.
-Kyōsuke, ecco il nostro campo di allenamento!-
-Che bello! Cominciamo subito!- risponde entusiasta il fratello più piccolo un sorriso a cui manca un dente; i suoi capelli sono sparati in aria, come li avrà da grande, ma sono di colore nero o comunque decente.
-Prima di cominciare...- spiega Seisuke serio -dobbiamo raccogliere tutti i sassi che sono sul terreno.-
-Perchè?-
-Per non farci male se cadiamo.-
-Già, è vero!- insomma, Kyōsuke, da piccolo, è davvero bruttino, soprattutto rispetto al fratello che non è cambiato di una virgola.
-Ok.- risponde Kanō alla richiesta delle ragazze -Mettetevi tutte sulla linea.- le poverette lo fanno in fretta e felici: ancora non sanno cosa Kyōsuke ha in mente per loro -Adesso...- continua il ragazzo -Raccogliete tutti i sassi e strappate le erbacce!-
-Cosa?- chiedono le giocatrici allibite -Raccogliere i sassi? Ma farà notte prima che abbiamo finito!-
-Fate come vi pare. Ma se non eseguirete i miei ordini, mi rifiuterò di essere il vostro allenatore.- Kanō ha imparato in fretta la tecnica e ora il ricatto si ritorce contro Miki. Voltandosi verso di lei le tende una mano -Restituiscimi il mio libretto scolastico!-
La ragazza ci pensa su, arrabbiata, poi capitola.
-Non abbiamo scelta, fate come vi dice!- esorta le compagne.
-E va bene... sei tu il capitano, Miki...-
E così cominciano quell'ingrato compito mentre Kyōsuke, che ora non sa più come passare il tempo, si guarda intorno. Si avvicina ai pali della porta e li tocca, poi osserva i palloni con un atteggiamento che dà idea che siano anni che non metta più piede in un campo da calcio.
"Mi ero ripromesso di non fermarmi mai più davanti ad un pallone..."
Nel club di calcio del Jyoyo Akanegaoka, intanto:
-Già, era nella mia stessa scuola...- dice una delle matricole a Mori -Non avresti dovuto chiedergli di entrare nella squadra soltanto perchè è il fratello di un campione. E' un ragazzo troppo pericoloso...-
Torniamo sul lungofiume: a pochi passi dal terreno di gioco delle ragazze qualcuno è seduto comodamente su una sedia, fumando una sigaretta beato, e pesca. Beato finchè non arriva correndo un ometto rotondo che lo chiama:
-Mister Murakami! Possibile che trascorra tutti i giorni a pescare?- lo rimprovera il preside sconsolato -Non può trascurare la squadra! Dovete assolutamente raggiungere a risultati maggiori rispetto a quelli dello scorso anno!-
-Non si preoccupi direttore, la stagione non è ancora cominciata e per il momento è sufficiente che la squadra si alleni con il suo capitano!- risponde Murakami strizzandogli un occhio.
-Ne è davvero sicuro?-
-E poi, qui, posso pensare a nuove tattiche senza essere disturbato! (bugia, e non lo dico io, c'è scritto proprio nella nuvoletta!).
-A beh, se è così...- dice il preside andandosene. SI è allegramente fatto incantare.
-Ah, direttore!- lo richiama il mister pensando che non è il caso di farsi sfuggire quell'occasione -Dovrei mostrare ai ragazzi alcuni video... Ma sono un po' troppo cari per me...- insomma, tanto dice e tanto fa che il preside si mette le mani in tasca, tira fuori il portafoglio e si fa anche derubare.
Kyōsuke lancia al mister un'occhiatina disgustata e si avvicina alle ragazze che hanno già cominciato a lamentarsi.
-Non arriveremo mai alla fine...-
-A me fa male la schiena!-
-Ce ne sono di sassi sul campo, eh?- le prende in giro lui -Potete fermarvi quando volete!-
A partire dal secondo giorno comincia lo sfacelo. Le calciatrici hanno scoperto che l'allenamento di Kyōsuke non è tutto rose e fiori. In realtà non è neanche lontanamente paragonabile a quanto si aspettavano: faticare sì, ma faticare per ripulire il campo è davvero fuori discussione.
-Dove sono Naoko e Misae?-
-Oggi non vengono. Hanno detto che avevano altri impegni.-
Terzo giorno.
-Reina e Yasuko non verranno.-
Quarto giorno.
-Yumiko e Monami hanno detto che non raccoglieranno i sassi.-
Quinto giorno.
-Mari, Nana e Sayaka non verranno.-
Sesto giorno.
-Oh.- le accoglie Kyōsuke -Oggi siete solamente in tre. Quando comincerò l'allenamento non ci sarà più nessuno!- e ride.
Miki, con una lacrimetta, lo guarda male e gli volta le spalle offesa.
Sulla strada c'è Mori fermo a guardare e a ripensare a quanto gli è stato detto dalle matricole. "Kanō è un tipo davvero pericoloso..."
Si fa tardi, il sole tramonta.
-Miki, ci dispiace ma noi ci fermiamo.- dicono le ultime due compagne che si sono presentate al campo, tirandosi su con la schiena a pezzi.
-Ok, io resterò ancora un po'.- risponde Miki continuando da sola quel faticoso lavoro. Quando incontra lo sguardo di Kyōsuke, infastidita gli grida che se deve restare soltanto a guardare, può anche tornarsene a casa.
-Beh, no.- risponde lui -Sono io che vi ho detto di ripulire il campo. E poi sono il coach.-
-Fai come ti pare.-
-Ha abboccato!- grida Murakami all'improvviso e, per tirar su il pesce, rovescia la sedia e finisce a terra -Dannazione, il filo si è spezzato!-
Dall'altra parte del campo Miki, di sui si vedono soltanto le mani sporche di terra che raccolgono gli ultimi sassi, è arrivata finalmente alla porta senza neanche accorgersene. Con le gambe tremati per la stanchezza e il sudore che le riga il volto, si volta e si trova davanti un campo bello, liscio e ripulito.
-Ah! Niente male!- dice Kyōsuke andandole vicino -Hai lavorato bene!-
"Ho sempre domandato a Mori..." pensa Miki commossa "di farci giocare sul campo maschile. Questo era il nostro e mai nessuno si è preoccupato di curarlo!" piange e si asciuga il viso passandosi un braccio sugli occhi.
-Ehi, che succede?- le domanda Kanō sconcertato da quella reazione.
-Mi hai insegnato una cosa molto importante! Grazie mister!-
-Ma no! Non ho fatto niente di speciale.- si tira indietro lui, imbarazzato.
-Grazie mille!- ripete Miki porgendogli la mano sporca che Kanō non può fare a meno di stringere -Domani possiamo finalmente gli allenamenti! Sono sicura che le altre torneranno!- dice correndo finalmente a casa.
"Lei mi ha toccato... e non mi sono venute le bolle" riflette Kyōsuke guardandola andar via.
-Anche io me ne torno a casa. Accidenti, mi sono lasciato scappare un pesce enorme...- dice Murakami passandogli accanto con la canna da pesca sulle spalle e la cassetta nell'altra mano.
Kanō lo guarda interrogativamente mentre la sua mente torna a vagare a ciò che gli ha detto Tamotsu: "Hai troppa energia negativa e non sai come sfogarla..."
"Ho fatto metà della strada." pensa Kyōsuke che finalmente ha trovato uno scopo anche se ancora non lo sa "Bisogna che arrivi alla fine." torna a scuola, si carica una pala e un piccone sulla spalla e, trascinandosi dietro il rullo di cemento per livellare il terreno che pesa non so quanti chili, torna al campo sulla riva del fiume e finisce il lavoro che Miki ha cominciato.
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almeno qualcuno è rimasto su questo foroh... 
...Roy quanto sei esagerato...-.-'