Ragazzi ringrazio sempre tutti per i complimenti... *me supercommossa*
comunque ecco un altro capitlo^^
*ricordo che le parti scritte in blu rappresentano i ricordi ^^
Sesto capitolo: Un triste addio (1a parte)
Camminavo lentamente per la strada, il sole mi batteva sui neri capelli, e i miei occhi celesti erano invece bassi, guardavo l’asfalto della strada, e sentivo il vento che mi scompigliava i lisci capelli , camminavo e passo dopo passo, non facevo che pensare alla mia vita, arrivai alla conclusione che era una vera schifezza
, e il peggio era che non sarebbe andata mai meglio, mi rattristai di colpo
, ma continuai a camminare, nonostante sentii una calda lacrima scendermi lungo il viso
. Arrivai a casa, la mia casa, presi le chiavi ed entrai. Mi ritrovai all’interno della mia villetta, non era molto grande, ma l’adoravo perché era li che ero cresciuta, era li che c’erano tutti i ricordi di 14 anni di vita, tutte le feste, i natali e i pranzi che avevo fatto in quella casa, adesso sarebbero andati persi. Al piano terra vi era il salotto con un angolo cucina e poi c’era anche un bagno, mentre al piano di sopra vi erano due camere da letto e un altro bagno. Salii subito al piano superiore ed entrai nella camera dei miei,ma mi fermai vicino alla porta, non avevo il coraggio di entrare, posai lo sguardo sul grande letto matrimoniale, quanti ricordi…
...”mamma posso stare nel letto con voi?” ero piccola, avevo 4 anni, ma avevo avvertito nella mia cameretta dei rumori e come avrebbe fatto qualsiasi bambino ero corsa dai miei supereroi. “Sakura cosa c’è?” disse mia mamma accendendo una luce sul comodino e guardandomi ancora assonnata poi continuò dicendo “perché non torni nel tuo lettino, forse hai fatto solo un brutto sogno” “ma no mamma ne sono sicura ho visto delle ombre” mi sorrise, e disse “saranno stati i tuoi pupazzi” “no mamma, non voglio andarci in cameretta e se poi uno dei miei pupazzi viene posseduto da un fantasma e mi vuole mangiare?” “ma Sakura cosa dici?” non so perché ma si soffermò a guardarmi e sorrise nuovamente “e va bene puoi dormire con noi” disse facendomi spazio “grazie” gli dissi io mostrandole uno dei miei più grandi sorrisi e entrando nel caldo lettone.Mi feci coraggio e mi avvicinai al letto, ci poggiai una mano sopra e sentii che era molto freddo, non era più come quella sera. Mi girai ed uscii velocemente da quella stanza, poi mi poggia al muro, io non potevo portare tutto con me, dovevo scegliere che cosa tenere e che cosa invece…buttare…Ma come avrei fatto a buttare tutte quelle cose? Sarebbe stato come buttare una parte della mia anima in un cassonetto, voi ci riuscireste? Poi ricordai di una frase che avevo sentito una volta, ma non ricordo bene dove “Non è necessario avere tante cose di una persona a noi cara, basta un oggetto, uno solo, perché quella persona sarà comunque nei nostri ricordi per tutta la vita” Me lo dissi con decisione, dovevo cambiare vita, non potevo restare li in quella casa tutti i giorni a piangere e a non guardare la luce del sole, dovevo ricominciare a vivere, forse la scelta del mister non era stata molto negativa
. Andai nella mia camera e dopo aver preso delle valigie ci misi dentro tutte i miei vestiti e tutti i miei oggetti. Poi presi uno scatolo e ci porsi dentro i miei ricordi, tutti quelli più belli, ne uscirono infine tre valigie, e uno scatolone piuttosto grande, speriamo che la compagna che avrei avuto nei dormitori non si sarebbe arrabbiata. Poi mi feci forza e presi delle buste e ci misi tutto quello che non dovevo portare con me e facendomi coraggio le portai fuori una ad una e le misi nel cassonetto fuori casa, poi mi girai a dargli un ultima occhiata e tornai in casa. Presi le valigie e lo scatolone e cominciai ad avviarmi verso le scale, adesso la casa era vuota, rimanevano solo qualche tavolo e qualche mensola. Una valigia mi cadde per terra mentre stavo per scendere, così mi chinai a prenderla e notai uno strano bottone vicino alla parte finale della porta della mia stanza, lo spinsi e si abbassò dal soffitto del corridoio una scala;
avevo sempre pensato che fosse un condotto di areazione ma non avrei mai immaginato che ci fosse anche un'altra camera; mi vennero i brividi ad immaginare cosa c’era dentro
, avevo sicuramente visto troppi film orror
. Così presi un bastone di una scopa e mi misi un a fascia attorno alla testa, e salii la breve scala… una volta arrivata a destinazione non credevo ai miei occhi, il bastone mi cadde a terra per la sorpresa le uniche parole che pronuncia furono "ma cosa?!"
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Ecco il nuovo capitolo spero vi sia piaciuto...lo so che vi lascio sempre nel momento più bello...
Comunque fatemi sapere che ne pensate!! Al prossimo capitolo!