CITAZIONE
Wow Mademoiselle 6 tr tr brava!!!!!!
Nn vedo l'ora di leggere la prossima parte domani!
veramente posto oggi la quinta parte.
Eccovela. Fatemi sapere che ve ne pare. Anche perchè sto cercando di trovare un giusto modo per far incontrare Roy e gli altri.
CAPITOLO QUINTO – IL SISTEMA
Carlos continuava ancora a ridere anche se stava cercando di riprendersi. Tutti aspettavano Roy. Eppure sarebbe dovuto essere il primo a scendere dato che tornava nel suo paese.
Roy stava finendo gli ultimi preparativi. Stava pensando alla faccia di Carlos al vederlo. Ma insomma cosa ci potrà mai essere di così strano??? Comunque si sentiva teso e allo stesso tempo triste ed elettrizzato. Teso perché non sapeva se il sistema fosse riuscito, triste perché lasciava quella stanza che gli era divenuta tanto familiare ed elettrizzato perché stava per fare una sorpresa ai suoi vecchi amici dell’Orange Hill. Decise di mettere la sua famosa maglia portafortuna, quella azzurra col numero nove datagli dal famosissimo Gon. Tra i suoi compagni dell’Ajax ormai era diventata famosa anche se naturalmente non le davano la stessa importanza di Roy e dei suoi vecchi compagni di liceo. In fondo Gon era un giocatore della nazionale giapponese e non olandese. Sta di fatto che rimanere in quella stanza gli aveva fatto venire in mente tutti i suoi attuali compagni di squadra. Carlos era stato il primo in assoluto con cui aveva legato. Nonostante assomigliasse, essendo brasiliano, a Rodrigo aveva un carattere completamente opposto. Era sempre pronto a ridere e scherzare ma giocava da vero fuoriclasse. La sua specialità erano i tiri di testa. Non si sapeva come ma riusciva spesso e volentieri a saltare più in alto di Roy nonostante fosse 5 cm più basso. Il secondo era stato Pedro. Il centrocampista uruguaiano, così lo chiamavano. Il regista della squadra. Lui si che assomigliava a Rodrigo di carattere. Ma la sua abilità era nettamente superiore sebbene Roy non conoscesse i progressi del suo vecchio amico in quell’ultimo anno. Il terzo era stato Giuseppe o Joseph, uno dei più straordinari portieri d’Europa. In effetti era stato anche convocato nella nazionale giovanile italiana per la fine dell’anno. Tutte le volte che Roy lo guardava pensava a Sakai perché entrambi appartenevano al gioco europeo. Tuttavia Joseph aveva qualcosa in più. Nessuno sapeva dire cosa ma sembrava quasi un muro fra i pali. Poi c’era Mark, il difensore tedesco che tutti si divertivano a chiamare Fuhrer. Naturalmente non era un’offesa piuttosto una constatazione della suo modo di giocare. Se un attaccante gli si parava davanti, a meno che non fosse un fuoriclasse incredibile, inevitabilmente non passava. Infine ma non meno importante Pierre, anch’egli centrocampista. Lui e Pedro formavano la coppia del centrocampo, la cosiddetta Doppia P. I loro scambi confondevano gli avversari quasi quanto gli scambi tra Roy e Carlos. Il suo stile di gioco poi era elegante, ciò che tutti si aspetterebbero da un francese insomma. Roy rimuginava su queste cose quando si accorse dell’ora. Aveva fatto aspettare i suoi compagni un po’ troppo. Prese la sua borsa, diede un’ultima occhiata in giro e uscì dagli alloggi per i giocatori. Al vederlo i suoi compagni compresero le risate di Carlos. Roy aveva deciso improvvisamente di togliersi la tinta ai capelli. Non sembrava nemmeno più lui. I suoi capelli erano tornati stranamente blu, del loro colore originale. Ecco cosa intendeva Carlos, pensarono. Appena vicino a loro Joseph disse fra le risate dei suoi compagni:
“ Ragazzi sbaglio o qualcuno si è dimenticato di fare lo shampoo ieri sera?” seguito a ruota da Pierre “ Oppure di guardarsi allo specchio?”
E Carlos “ Perché secondo voi c’è uno specchio nella nostra camera? Si è rotto già dal primo giorno!!! Non ha resistito alla vista di Roy coi capelli arancioni figurarsi con i capelli blu!!!”
Roy in un certo senso se li aspettava quei commenti ma sbraitò lo stesso:
“CHE STATE DICENDO!!!! CERTO CHE MI GUARDO ALLO SPECCHIO!!!!!! Se mi fate spiegare vi dirò perché ho cambiato ok?? E SMETTETELA DI RIDERE!!!!e a proposito Carlos…guarda che quando sono arrivato il tuo specchio si era già rotto prima che lo prendessi io!!”
“ Certo certo come no!!!!!!”. I suoi compagni proprio non ce la facevano a smettere. Comunque al sentirgli dire che c’era una spiegazione cominciarono a calmarsi. Allora Roy disse:
“ Sapete che sto tornando nel mio paese in Giappone. Ebbene sicuramente all’aeroporto ci saranno una marea di giornalisti. Spero in questo modo di non farmi vedere. Non riesco proprio a rispondere a tutte quelle domande". Il ricordo della conferenza stampa gli era ancora impresso. Ma non solo a lui. Carlos disse ricominciando a ridere.
“Giusto dopo quella conferenza non c’è più spazio nella tua mano per scrivere qualcos’altro!!!”
“ comunque vi volevo chiedere di mettervi in cerchio attorno a me. Io sono alto ma camminando leggermente piegato vedranno solo i miei capelli e non mi riconosceranno ok?”
“Va bene come vuoi. Però vogliamo una tua foto così!!! Chissà la possiamo poi vendere ai giornalisti!!!! Stavolta era stato Mark a parlare col suo accento tedesco. E giù di nuovo risate.
E quello fu proprio ciò che successe all’aeroporto. I giocatori sapevano che Roy tornava nel suo paese ma non si aspettavano proprio una calca del genere. Per quanto riguarda Roy era rimasto così fin sul pullman poi si era seduto di fianco a Carlos dicendo
“ Ce l’abbiamo fatta!”
E ce l’aveva veramente fatta. Era tornato lì dove era cominciato tutto. Lì dove aveva vissuto gli anni di liceo. Gli tornarono in mente subito tutte le sfide che aveva vinto e aveva perso. Le lotte per vincere la supercoppa, le partite contro il ten Riu, i ritiri estivi, Miki...
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Et alors mes ami/es?! Che ve ne pare?? Commentate please!!!